Forse siamo nell’epoca dell’inutile, ma io mi chiedo, forse non troppo spesso, per quale motivo lo stai facendo?
E credo che ognuno di noi dovrebbe farsi questa domanda prima di intraprendere una impresa, anche la più banale.
Esempio.
Mi arriva una email che dice:
Salve,
mi chiamo Xxxx Yyyyy e mi occupo di grafica cartacea e digitale. Sono specializzata nella realizzazione di loghi, monogrammi e logotipi. Sarei interessata a realizzare un restyling del vostro logo. Offro prezzi competitivi in tempi brevi.
Vi ringrazio per la cortese attenzione con la speranza di una possibile collaborazione.
Cordiali Saluti,
XxxxYyyyy
Da un contatto sconosciuto. Forse è raro calarsi nei panni altrui, ma sembra o no un po’ irritante?
Non c’è nessun riferimento al destinatario. Chiaramente è SPAM. Invece no, la persona esiste davvero, e si occupa veramente di SPAM grafica!
Ma per cosa lo sta facendo? Cioè contattare qualcuno in una maniera così irritante e aspettarsi una risposta di “possibile collaborazione”. Perché?
Le rispondo (perché? ma perché esiste veramente e mi dispiace comunichi così), dico che sono un programmatore e che non ho soldi da spendere, e faccio notare che è un po’ irritante come messaggio.
Mi risponde dicendo che le dispiace che mi sia offeso, e spiegandomi il significato di restyling.
Io non ho detto di essermi offeso, e neanche di non conoscere il significato di restyling.
Nel comunicare ci vorrebbe meno Schopenhauer e più Dale Carnigie, nel senso di
Come trattare gli altri e farseli amici
e non l’arte di avere ragione.
EÂ basta con questo spam!
Non chiedere: “soldi, pochi maledetti e subito”. Perché non è una collaborazione.
Lavorare, collaborare, un mucchio di soldi e di continuo. Questo dovrebbe essere l’obiettivo.