Siamo nati per gioire dei piaceri della vita come ridere, correre e scherzare, ma a volte si esagera e si sa, ci si fa anche un po’ male.
Di preciso non riesco a rispondere alla domanda “come ti è venuta?”, la fascite plantare so per certo di averla visto che provo dolore ogni volta che appoggio il piede.
La migliore documentazione del disturbo l’ho trovata in questa pagina: http://www.albanesi.it/arearossa/articoli/02fascite36.htm inutile fare riferimento alla pagina wikipedia per la fasciosi plantare, alcune affermazioni hanno del fantascientifico.
Effettivamente la fascia è un tessuto che avvolge tutte le parti del corpo, organi, muscoli e legamenti compresi, ed una lesione di questa causa dolore. Ora se questo dolore è dovuto ad un errore di trasmissione (la fascia sembra abbia anche il compito di trasmettere segnali nervosi portandoli agli assoni dove questi non arrivano), oppure sia dovuto ad una mancanza di protezione del tessuto tendineo-muscolare per me non è chiaro.
Per ridurre il dolore gli esercizi consistono nello sciogliere i muscoli confinanti la zona dolorosa, gli esercizi si trovano da molte parti, questo http://www.my-personaltrainer.it/fascite_plantare.html li raccoglie praticamente tutti.
Ovviamente si trovano anche trattamenti fisioterapici e massaggi innovativi, ma dovrei avere la fortuna di trovarmi dove questi vengono forniti. Esempio:
No, non ce l’ho. Il centro medico sportivo mi consiglia la tecar. Vedendo la descrizione http://www.aqvaworld.it/index.php/news/approfondimenti/779-cose-la-tecarterapia-e-i-suoi-benefici.html la cosa è convincente, riscaldare i tessuti e favorire lo scambio di sostanze. Probabilmente, oltre ai doverosi esercizi (quotidiani!), è forse la terapia più efficace.
Ma arrivando al mio caso specifico, quello di una fascite distale (cioè vicino alle dita) quello che credo di aver scoperto stamattina penso sia piuttosto importante per me: ho associato lo stretching del polpaccio con l’allargamento delle dita del piede. Così facendo ho provato una sensazione di rilassamento dei tessuti, ed una sorta di riattivazione della circolazione linfatica, anche dietro il tallone, sento inoltre il piede più caldo.
Ho provato anche a fare qualche passo a piedi nudi sul pavimento badando ad allargare benel le dita del piede quando arrivavo alla spita. Il dolore è molto più sopportabile.
Quindi ho deciso di cambiare scarpa, non più la asics cumulus 15, che comunque dovrei usare per correre, ma avendo la suola morbida ho pensato fosse adatta anche per affrontare la fascite. Non più la Asics perché tipicamente queste scarpe fasciano molto il piede tenendolo stretto, rendono la corsa più efficace, suppongo, ma effettivamente in queste condizioni è la scarpa meno adatta, se la mia teoria di tecnica per l’aumento della circolazione linfatica è corretta. Avrei deciso per la Nike Vomero 8, ma sono gialle e pure sporche, quindi ho messo su delle ciabatte.
Oggi è il mio 24 giorni di fascite, il disturbo sarebbe dovuto diminuire ma non l’ha ancora fatto, spero di aver trovato la chiave giusta.
Altro indizio della correttezza. Vado in piscina e pedalo. In piscina le prime lezioni sono state sulla gambata, effettivamente tendo a stringere il piede, uscito dalla vasca sento più dolore del normale, ho pensato si trattasse del fatto che ero in acqua e fosse bagnato, ma effettivamente potrebbe essere proprio il tenere le dita uniti che acuisce il dolore. Pedalo e scegliendo la scarpa meno stretta ho meno fastidio quando vado a scendere (quella da triathlon SiDi con il velcro ha la pianta più larga).