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  • Consegna e primo giorno

    La consegna della moto è andata in modo un po’ storto.

    Sabato mattina lo passo davanti al PC per preparare un video sono un po’ incasinato.

    Alle 12 mi decido a chiamare l’officina per avere la moto, e mi fa:

    “la vuoi o no questa moto? E vieni a prendertela!”

    Arrivo in bici e sto li ad aspettare un po’, firmo gli ultimo documenti per concludere l’acquisto,

    e vado subito a fare un primo giro.

    Inizio da subito a litigare con la manopola dell’acceleratore, fortuna ho tutta strada dritta,

    non ho la minima idea di come mi comporterò in curva, ne faccio una veloce ed è molto stabile.

    In realtà mi da una buonissima sensazione, è come stare in auto o poco più, non devo fare molto,

    di certo la bici è più impegnativa.

    Ma l’acceleratore, quello è sì un po’ fastidioso.

    Suzuki SGR 600, con quasi 100 CV, di per se mi spaventa un po’.

    In realtà sto tenendo il motore sotto il 4mila giri, ma la cosa peggiore è affrontare le rotonde.

    Niente, a 30 all’ora non so esattamente se buttarla giù o no, se apro il gas scatta, se chiudo

    inchioda quasi. Il problema è il gioco che fa, dall’essere aperta, all’essere chiusa, c’è troppa

    escursione, sia di manopola, sia di tempo di reazione al cambiamento di gas.

    Decido di tornare e di impegnarmi a fare almeno un giro al giorno per prenderci mano, andando piano,

    forse.

    Un po’ sfastidito devo ammettere che é un bel po’ che non vado in moto. Col 125 facevo le rotonde

    alla perfezione, veramente sui 50 all’ora piegavo tranquillamente, e anche pesantemente.

    Ma sono passati anni. Ed è cambiata la moto.

    Questa non la trovo pesante, la trovo semplicemente stabile.

    Ma allora perché questo problema con la manopola del gas?

    Scrivo al venditore, mi dice “eh, dai ti devi abituare, fatti dei bei giri”

    Scrivo ad un mio amico, ex-motociclista, mi dice “devi lasciarla scorrere”.

    Al che dico “mica ho capito niente. Vado a fare un altro giro”

    Ecco che faccio un bel percorso collinare, ma non riesco a tenerla bene in curva.

    Finita la salita, riscrivo al solito amico dicendo che credo di aver capito che devo

    dargli più attenzioni, che ho molti anni di bici alle spalle, e che con la bici basta

    buttarsi e lei ti segue, in qualche modo. Ma con la moto sono una mezza pippa.

    La risposta mi arriva quando ho già iniziato la discesa, lo vedo nel Garmin da polso,

    mi fermo per leggerlo.

    Scrive una cosa strana, e poi “col tempo ti verrà naturale fare forza su pedale e

    sul manubrio”.

    Sulle prime provo a rispondere qualcosa tipo “lo so …”, ma mi fermo. Dico ok.

    Riparto e questa volta Bam! è vero! appoggio sul pedale e la moto mi segue!

    Discesa ok. Non veloce. Ma ok. Proseguo il giro da un’altra parte.

    Ci prendo confidenza, almeno un po’.

    Mi fermo al Mac a mangiare un panino perché sono un po’ consumato, non pensavo

    fosse così impegnativo.

    Torno soddisfatto. Anzi, poco prima di arrivare ho un camion davanti e

    non so se suparare, sono di terza, e sono un po’ stufo, starà andando a 50,

    ma è ingombrante e fa fumo. Apro il gas e BAM! Arrivo 100 in pochi secondi.

    La moto va dritta, ma la strada è dritta, quindi va bene.

    Certo, una bella sensazione. Ecco: a questo servono i cavalli.

    La uso poi per andare a fare spesa, percorso non difficile 🙂

    Il casco modulare

    Questo acquisto l’ho fatto a caso, ho speso poco più dell’integrale.

    Il casco ha la visiera parasole, e questa è una cosa piuttosto comune.

    Il modulare è una figata. Basta sollevare una levetta e la parte

    avanti sale su. Basta tirar giù in modo deciso e si chiude.

    Anche e soprattutto mentre sono in moto: è facilissimo e pratico.

    Suzuki SGR600

    Non so se ho fatto un buon acquisto, una buona scelta, come cilindrata, naked, e via dicendo. Ma ora sto imparando una cosa nuova, anche se andavo in moto da giovane, devo re-imparare in qualche maniera.

    E mi sta bene così.