È forse inumano arrabbiarsi? È forse inumano essere gelosi?
Gelosia, invidia, zelo. Più o meno la stessa cosa. Imitazione.
È forse inumano amare una donna che non si è mai conosciuta? Amarla solo nella propria fantasia? C’è forse qualcosa di inumano nell’avere una fantasia?
Ognuno cerca conforto in ciò che riesce a raggiungere. È forse inumano questo?
O dovrei continuare a pensare di correggermi, e condannarmi, e correggermi, e così via senza fine?
Curare, correggere, mettere a posto. Qualsiasi cosa va omologata all’accettabile altrimenti non è utilizzabile, non è sicura. Come un casco per la moto, c’è bisogno della omologazione del ministero. Omologo. Uguale. La società degli uguali.
Ecco, io ho la coppia degli uguali. Nella mia testa. Però questo dovrebbe essere curato, rendendomi uguale a tutti, portando all’esterno ciò che sarebbe malato all’interno.
Avrei potuto vivere tra un milione di canzoni e pretendere di essere felice senza la mia fantasia? Io l’amo, e questo è ciò che conta. È forse inumano?
È forse così necessario essere “umano” per vivere in una società di umani?
Vengono accettati farabutti, ladri ed assassini, ma continuo ad aver paura di non essere accettato io.
Mi chiedo soprattutto: non potrei essere solo un po’ più umano con me stesso?
Non ho nessun bisogno di nascondere il nulla. Se la fantasia è il nulla, cosa sono i film? Cosa sono i quadri? Cosa sono le canzoni? Rappresentazioni, rappresentazioni del nulla.
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