Penso che l’idiozia abbia ormai occupato gran parte dello scenario mediatico di massa.
La massa è stupida, e di stupidità va nutrita.
Ed ecco la politica. Ed ecco l’animosita, la partigianità , la faziosità .
E se non ti interessa la politica basta dire che non sei un uomo tranquillo, ma un uomo inutile, ed aggiungere che stai citando Pericle, come se Pericle sia la persona più importante della storia ellennica, come se contasse più un sistema di governo che prevedeva la schiavitù, rispetto ad un Platone o Eratostele qualsiasi.
Che vuoi che non sia vero? Lo sarà pure, ma cosa c’entra se dico che sono tutti discorsi del cazzo? Cosa c’entra se quel che dici è solo “arte di avere ragione”, sul nulla.
Basta solo dargli il titolo di politica e già di suo assurge ad una rispettabilità immeritata?
Sono un informatico e capita che debba gestire le risporse, ma, siccome non scrivo sistemi operativi, mi capita più spesso di limitare le spese, ottimizzare, evitare gli sprechi di operazioni. Questa è Politica. E in questo riesco ad ottenere vantaggi piuttosto importanti (nel mio piccolo).
Ecco, quando sono davanti ad uno schermo, con una tastiera sotto le mie dita, finisco col fissarmi cercando di immaginare dove poter mettere le mani. E così mi accorgo di dover fare il punto, di fissare alcuni concetti. E per questo scrivo. Scrivo le caratteristiche del sistema, cosa spende di più, dove si potrebbero avere dei vantaggi, e cosa non conviene neanche cercare di migliorare. A volte disegno. Schizzi, stupidaggini, che in definitiva non serviranno a niente, ma mi aiutano ad avere un quadro meno offuscato di ciò che accade per poter intervenire.
Nessuno mi interrompe in questo processo.
Ma a volte mi capita di fare questo lavoro insiema ad altri. E ognuno sottopone la propria idea. Nessuno sbaglia, ognuno ritiene qualcosa più importante rispetto ad un’altra, ma non dobbiamo interromperci l’un l’altro per dimostrare che questo è più o meno importante, dobbiamo semplicemente attendere e capire quale aspetto si stia migliorando e cercare di ampiare il punto di vista per giungere ad una sintesi più inclusiva e/o scartare ciò che no va.
Ora, mi dite perché chiamate quella gazzarra dei vostri talk show fatta per vendere il vetril “politica”?
Perché chiamate la polemica fatta sui social network (tipo pubblicare link di QELSI, o altri giornali faziosi) “politica”?
Andate tutti a fanculo. Esattamente in quest’ordine.
Mi piace ascoltare la politica quando sono in Germania, per imparare il tedesco, non per altri motivi. È sempre la stessa merda.
Mi tocca di ammettere che nella mia vita ogni volta che ho avuto ragione non ho mai imparato nulla, ogni volta che ho avuto ragione tutto è continuato alla stessa maniera. È solo quando sono costretto di ad ammettere di avere torto che la vita prende un’altra piega, un altro punto di vista, una nuova avventura. Come quando, incontrando un tornante in discesa, ti senti messo alla prova: devi frenare, portare i pesi, chiudere il giusto, e ripartire. È faticoso, ma molto più divertente.
Ad ascoltare i politici penso sempre di avere ragione.
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