Il primo giugno è un giorno assolato, e faccio una nuotata al mattino, sempre i soliti impegni al PC.
Finisco alle 12, mangio qualcosa per vivere. In programma era un’ora di bici, ma sono sfinito, e faccio pranzo.
Dopo il pranzo cosa manca? Il caffé. Vado a Morrovale a prendere un caffé.
Mentre vado alla moto cambio idea e penso che mi fermerò a Potenza Picena.
Sensazioni, non delle migliori, ancora. Devo imparare.
La salita da Porto Potenza a Potenza Picena ha diverse gigane, ed è piuttosto utile saper buttare la moto, saper poggiare il piede e la mano giusta.
Sembra che quello che ho imparato la sera prima non è rimasto.
Automatismi, questi ci vogliono.
Arrivato a Potenza Picena decido si superarla e andare verso Morrovalle.
Tra Montelupone e Montecosaro la strada è piuttosto impegnativa: curve in discesa, anche in contropendenza. Me la cavicchio.
La salita verso l’incrocio che va a Montecosaro ma la spasso, apro e salgo, tranquillamente, ma veloce, sulla 70ina.
Dal caffé di Morrovalle, decido di proseguire per Macerata. Tutto fa.
Alla fine torno che ho fatto 70 km, più o meno di saliscendi e curve.
Insomma. Impegnativo e un po’ deludente (deluso da me).
Ma non demordo. La discesa da Potenza Picena a Porto Potenza è stata un po’ meglio, e ho anche scoperto che posso piegare di più. In realtà il limite è molto più in là (ma di parecchio eh).
Sì, direi che dovrei “lasciarla andare”, ma ancora non gli do fiducia (o forse non ne do a me)
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