Il triathlon è molte cose. Sono 3 sport da fare in sequenza e questo già dice qualcosa, ma non è quello il punto. Il triathlon è molte cose perché, come qualsiasi altra disciplina, coinvolge differenti aspetti.
Certo c’è un aspetto fisico, ma con l’andare ti accorgi che il fisico era già lì da un pezzo, e l’unico limite è nella tua mente, nel non sapergli chiedere abbastanza e nel modo giusto. Sono ancora convinto di poter ottere risultati al di là delle aspettative solo grazie alla conoscenza di me.
Ma soprattutto per me è il triathlon è gara. È trovarsi in mezzo a un branco di gente sicura di quello che sta facendo, tu che non ci stai capendo niente e che infondo percepisci che più o meno è così anche per chi pensi sia così sicuro. E allora sei solo, perché tanto vale esserlo: parlare, condividere, farsi forza non è poi così importante, hai davanti il mare e non è per nulla calmo, hai davanti una distanza e non conosci il percorso, hai davanti dei problemi e degli inconvenienti, e non sai esattamente quali saranno, sai che ci saranno. E hai davanti a te tutto quello che ti sei lasciato indietro senza definire troppo, tutte le tue imprese a metà , tutti i tuoi farò, tutti i tuoi avrei fatto, e tutti i tuoi avrei dovuto fare.
Insomma, un bel po’ di confusione in testa, ma ti piace, e ti piace molto averne di confusione proprio in quel mometo, nel momento sbagliato. Momento sbagliato perché dovresti pensare alla gara, ma ti fa piacere proprio perché infondo la gara è solo un mezzo. Devi finirla. Non si scappa. Ma non è poi così importante. Devi finirla a tutti i costi. Ma non è poi così importante. La tua testa è affollata da tutto. E tutto nella tua testa devi tenere e ricordare, devi portarlo dietro. E devi finirla. La gara devi finirla. Non hai neanche idea di cosa sia tagliare il traguardo, e neanche ti frega un granché. O forse non hai tempo ora per pensarci, ci sono cose più importanti del traguardo e della gara. Perché cazzo la gara devi finirla.
È stato un piacere tagliare il traguardo, ma ti ha lasciato in bocca quel gusto un po’ amaro di cose perdute. Hai corso tra le nuvole dei pensieri che affollavano la tua mente, ed ora all’improvviso è sereno. Di chi ti fa i complimenti te ne fotti. Ti dice “bravo, sei forte” e a te non frega un cazzo, “forte che??”. Non hai neanche capito di aver fatto qualcosa che secondo loro sarebbe difficile e stancante. E non hanno capito niente. Guardano e non vedono. E tu non sai di cosa stiano parlando, non hai visto lo stesso film, tu stavi correndo secondo gli altri, ma dal tuo punto di vista tu sei fermo. Tu sei fermo e al centro del mondo per tutto il tempo in cui corri, ma loro ti vedono correre e pensano che questo sia stancante. Lo è, cazzo se lo è stancante. Ma lo è anche perché dal tuo punto di vista sei fermo. È il tutto che scorre attorno e così devi farlo andare abbastanza veloce.
Ma non stai scappando da nulla. Anzi sei bello concentrato su di te, e sei la presenza più ingombrante con cui potrai mai avere a che fare. Sei con te per tutto il tempo della gara e fai un baccano che ti assordisce quasi. Ma adori ascoltarti con quella forza, insicurezza e sincerità disarmante. Ascolti i capricci, le battute, e le cazzate. Riesce a raggiararti il tuo io, lo vedi chiaramente, usa tutte le tattiche, giri di concetti, di parole.
Ma la gara è il tuo percorso, la tua guida, il dolore che devi sopportare, per continuare nel sentiero che devi seguire che è la tua gara. Composto nel nuotare. Calmo cazzo. CALMO. CAZZO. Devi essere rapido, leggero, elegante non eccessivo, spingere con armonia, non intralciare gli altri, e andare. Calmo, andare velocemente calmo.
Inevitabili le cazzate. Non spariranno mai. Forse continuerai a raccontarti cazzate e riconoscerle solo nel momento giusto. Devi far pace anche con questo. Le tue cazzate. Ci saranno sempre e sempre si rinnovano.
La tua gara il tuo sentiero. Ecco. In fondo per me è Triathlon è sapere che c’è un sentiero, basta iscriversi e mettersi a correre.
Non importa se il sentiero ti porta davanti un traguardo dove qualcuno ti fa dei complimenti per dei motivi che tu non capisci, quel che conta è che quel che scorre dentro ora ha più senso.
La gara non serve ad un cazzo.
Ho reso l’idea?
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